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Stagni delle Bolle

Il nome di questa località, Bolle, significa stagni. Quest’area era una delle aree umide del crinale della collina dello Scerée. I lavori abusivi eseguiti negli anni Settanta e il susseguente abbandono dell’uso di quest’area hanno favorito il ritorno a una situazione analoga a quella originaria di area umida.

In questo ambiente si è sviluppata una flora di area umida e acquatica e negli stagni una fauna acquatica di vario tipo.

Gli stagni e gli ambienti umidi sono gli ambienti più ricchi di specie animali e vegetali, hanno dunque una biodiversità elevata. Alcune di queste specie sono addirittura rare e minacciate. Per fare alcuni esempi, si possono incontrare le eleganti libellule sfrecciare e rincorrersi, oppure quegli strani animali che pattinano sull’acqua, i gerridi, specializzati a catturare gli sventurati insetti che cadono in acqua e restano sulla superficie a galleggiare. Coleotteri, ditteri, scorpioni d’acqua, gamberetti, ragni acquatici, alcuni consumano detriti vegetali, altri sono predatori di altri animali. E naturalmente ci sono anche le zanzare. Ma niente paura, negli stagni maturi, che hanno raggiunto un equilibrio, ci sono sufficienti predatori in acqua e fuori per tenerle sotto controllo. Le zanzare tigri non sono un problema. Esse depongono le uova in ambienti temporanei e molto piccoli, come piccoli contenitori abbandonati, copertoni..., dove riescono a svilupparsi prima che si prosciughino. In queste condizioni i predatori che dovrebbero controllarle non si possono sviluppare. Gli anfibi (rane, raganelle e rospi) utilizzano gli stagni per riprodursi. Qui depongono le loro numerose uova da cui nasceranno molti girini che forse avranno la fortuna di trasformarsi in adulti. Sono animali molto sensibili all’inquinamento delle acque e che trovano sempre meno ambienti adatti a loro. Ecco perché negli stagni non si devono rilasciare pesci rossi o tartarughe acquatiche acquistate nei negozi: questi animali si cibano anche di uova e girini.

Nelle zone di pianura le zone umide sono sotto pressione dalle attività umane: bonifiche, immissioni di sostanze inquinanti, immissioni di specie concorrenti e predatrici. Più del 90 % delle zone umide una volta presenti in Svizzera sono state distrutte. Ecco perché quelle poche rimaste sono ambienti da preservare con cura. Vanno protette per la natura ma anche per noi.

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